Settore agroalimentare in Italia: un’analisi strategica alla luce dell’andamento nel 2024


Il comparto agroalimentare è da sempre uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana, tanto da rappresentare la prima filiera per quanto concerne i contributi diretti al Pil.

Il fatturato è infatti decisamente superiore rispetto a quello di altri comparti storici, rivelandosi fortemente remunerativo tanto per l’occupazione quanto dal punto di vista degli stessi introiti. Risulta superiore di 4,5 volte a quello dell’automotive e di 4,4 volte se confrontato con quello dell’arredamento.

Microcredito

per le aziende

 

I numeri sono importanti e non lasciano adito a dubbi riguardo alla redditività delle aziende che fanno parte della filiera, che si trovano però a competere in Europa con realtà forti e organizzate. Lo conferma il piazzamento al dodicesimo posto nella classifica dell’UE, al di sotto delle aspettative ma soprattutto delle potenzialità.

Cosa devono fare, dunque, le PMI italiane per emergere in questo mare pieno di pesci? La risposta al quesito è, in verità, sotto gli occhi di tutti.

Occorre investire nelle nuove tecnologie e di pari passo in soluzioni concrete legate alla sostenibilità, partendo “dal basso” come nel caso dei bins per alimenti: contenitori di grandi dimensioni progettati in maniera eco-friendly e in grado di coniugare praticità, funzionalità, scalabilità, versatilità e basso impatto per l’ambiente.

È cosa nota che le grandi imprese partono dai piccoli gesti. È in quest’ottica che necessariamente si trovano a lavorare le imprese dell’agroalimentare italiano, sospinte da un andamento favorevole ma certamente migliorabile.

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L’evoluzione del settore agroalimentare in Italia

I prodotti proposti nel settore agroalimentare sono sostanzialmente gli stessi da secoli, almeno in molti casi e nel contesto italiano dove la tradizione è un fattore che ha una certa rilevanza incidendo fortemente in termini di immagine, fidelizzazione del brand awareness.

Ciò non vuol dire, tuttavia, che sia stagnante: è piuttosto vero l’opposto dal momento che grazie a questa base così solida e collaudata l’innovazione riesce a fare capolino, portando soluzioni ogni anno interessanti e degne di nota.

C’è fermento e stiamo assistendo a una forte evoluzione, a seguito delle influenze dei vari mercati all’interno di un contesto dove global e local si intersecano vicendevolmente. Come comportarsi, dunque? Vediamolo nei dettagli

Un auspicabile aumento del fatturato. Sì, ma di quanto?

Secondo le statistiche aggiornate all’anno precedente ci sarebbe spazio per triplicare fatturato.

Ad affermarlo è uno studio effettuato dal centro di ricerca di volga attivo di Rome Business School, che evidenzia in che modo nel Belpaese la produttività per addetto sia intorno ai 45mila euro contro i 27-52mila euro dell’UE; l’Italia è in questa speciale classifica al quindicesimo posto.

C’è quindi possibilità di crescere ancora.

Il bio made in Italy

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

L’Italia sta emergendo soprattutto per il fatto di affiancare a una tradizione che non ha bisogno di presentazioni forti investimenti qualitativi: a fare da traino è infatti il bio.

A renderlo noto è l’Istat, che registra una crescita del seguente micro-settore del 7% rispetto al 2023, con un accrescimento delle vendite sia per quanto riguarda l’import che, e in misura ancora maggiore, l’export.

Ciò indica che gli italiani stanno sempre più prestando attenzione ad avvalersi di prodotti biologici, cosa che hanno in comune con i concittadini europei.

Ma anche che il binomio bio e made in Italy funziona, rappresentando uno degli ambiti dove i margini in cui il miglioramento delle PMI del Belpaese è maggiore e foriero di soddisfazioni.

Questo a patto di investire sulla sostenibilità, partendo dalle soluzioni basilari e dai materiali, e sulle nuove tecnologie.

AI e Robotica

L’AI è un ambito che, trasversalmente e in tutti i comparti dell’economia, sta portando innovazioni senza precedenti. Oltre alle applicazioni dell’Industrial IoT, assistiamo a tecnologie tra cui quelle 3D e di reportistica e si sa: avere informazioni attendibili vuol dire sapere dove agire e cosa fare.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Ancora una volta parlano chiaro i dati della Rome Business School, che raccontano di investimenti nei reparti R&S pari a 5,2 euro pro capite contro la media Ue di 7,6 euro a persona. L’Italia sotto di questo punto di vista può fare ancora molto e crescere esponenzialmente anche nel fatturato.



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