L’idea è quella di creare una plastica partendo da scarti vegetali, che sia biodegradabile ma soprattutto riciclabile all’infinito. Per raggiungere questo obiettivo Alessandro Pellis ha ottenuto un finanziamento Starting Grant da un milione e mezzo di euro per cinque anni dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc). Friulano di Fiumicello, una laurea in biotecnologie a Trieste, Pellis come molti giovani ha proseguito la sua formazione all’estero. Nel 2021 il ritorno in Italia, all’Università di Genova, dove ora, grazie all’Erc, ha potuto acquistare nuovi strumenti e mettere insieme un team internazionale di sette persone.
Il progetto Circularize, avviato un anno fa, punta ad arrivare ai nuovi materiali plastici partendo da scarti della lavorazione del bambù o della carta, fondi di caffè, lolla di riso, e trasformarli, grazie anche a enzimi anch’essi riutilizzabili più volte, in polimeri con le caratteristiche auspicate. O anche in additivi, come i plastificanti, che siano davvero verdi, sostituendo sostanze cancerogene o perturbatori endocrini come Pfas e ftalati.
Nel servizio, le interviste ad Alessandro Pellis, professore associato di Chimica organica all’Università di Genova, e ai dottorandi Marlen Moreno e Andrea Pasquale
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