(AGENPARL) – Roma, 5 Maggio 2025
(AGENPARL) – Mon 05 May 2025 Prot. n.______ Federico Marini
INNOVAZIONE – Solo il 40% delle imprese sarde investe
sull’innovazione di prodotto e processo. Giacomo Meloni (Presidente
Confartigianato Sardegna): “Necessario agevolare la propensione
all’innovazione delle realtà produttive attraverso il sostegno a investimenti e
conoscenza”.
Associazioni In Sardegna si fa ancora poca innovazione di prodotto e di processo. Infatti solo il
Territoriali 40,1% delle imprese ha investito in attività per creare nuovi beni e servizi o
Sud Sardegna
cambiare i metodi di produzione. Il gap verso realtà più virtuose, quindi, limita le realtà
Cagliari sarde nella produttività, ne rallenta la domanda, le pone in una insufficiente posizione
Via Riva Villasanta 241
E’ questo ciò che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato
Oristano
Via Campanelli, 41 Imprese Sardegna, su dati Istat, relativa all’“Innovazione del sistema produttivo”.
Nuoro prodotto nel mentre è più diffusa l’innovazione di processo, rilevata nel 50,2% dei casi
Via Brig.Sassari, 37 L’Isola occupa il quart’ultimo posto della classifica nazionale, aperta dalle
Marche con il 59% delle imprese che ha svolto attività innovative di prodotto e processo,
Sassari seguite dal Piemonte con il 58,3% e dalla Liguria con il 54,8%. All’ultimo posto il
Via Alghero, 30
L’insufficiente propensione al rinnovamento delle realtà produttive sarde è
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 certificata anche dalla residuale quantità di brevetti depositata presso le Camere di
risultarono depositati 12, con un calo del -43,26%. In generale, in Italia queste
registrazioni sono cresciute passando dalle 4.773 del 2022 alle 4.780 del 2023, con un
incremento percentuale dello 0,13%, ovvero + 6 depositi.
“Nonostante i grandi passi avanti fatti dalle aziende negli ultimi anni – commenta
Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ci rendiamo
conto di quanto sia importante supportare le attività produttive nel loro quotidiano
impegno per innovare, rinnovare e ricercare e rendere sempre più performante tutto il
sistema economico isolano, anche rispetto ai cambiamenti repentini, come stiamo
vedendo in questi giorni, e ai quali dovremo abituarci”. “Non è più il momento di
domandarsi se conviene innovare – continua Meloni – la domanda giusta è: quanto costa
non farlo? Le aziende che stanno rimandando la transizione tecnologica, per esempio,
Confartigianato Imprese Sardegna
stanno già pagando il prezzo più alto in termini di competitività. Investire in innovazione
non significa solo acquisire nuove tecnologie, ma anche formare personale qualificato e
aggiornare le competenze interne”. “Serve una strategia mirata e condivisa per
stimolare la cultura dell’innovazione e sostenere le imprese in percorsi di trasformazione
anche attraverso incentivi, formazione e politiche di accompagnamento efficaci –
conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – mai come oggi innovare significa
anche avere una guida affidabile per evitare sprechi e investire nel modo giusto. Le
risorse delle imprese sono limitate, e spendere male è un lusso che nessuno può
permettersi”.
Infatti, secondo gli studi di Confartigianato, una elevata propensione
all’innovazione da parte delle imprese genera diversi effetti positivi sull’economia.
L’innovazione di processo determina metodi di produzione più efficienti e un aumento
della produttività. L’introduzione di nuovi prodotti e servizi stimola e amplia la domanda,
sia interna che sui mercati internazionali. Le imprese che innovano differenziano la
gamma produttiva e migliorano la posizione competitiva. Le modifiche dei processi
produttivi possono generare nuove opportunità occupazionali, soprattutto in segmenti ad
elevata qualificazione. Le imprese innovative sono più attraenti per gli investitori,
attivando un flusso di capitali che può stimolare processi di crescita e ulteriori
innovazioni. Nuovi prodotti e processi innovativi nei settori della sanità, della tecnologia
digitale e dei trasporti portano a miglioramenti nella qualità della vita dei cittadini,
riducendo i costi di famiglie e imprese. Le imprese orientate all’innovazione effettuano
interventi e pratiche più sostenibili. L’innovazione può spingere alla creazione di nuove
filiere produttive, favorendo una maggiore diversificazione dell’offerta, più orientata a
prodotti innovativi, e riducendo la dipendenza da comparti più tradizionali. Sui driver
di nuova imprenditorialità si veda una nostra analisi su Spirito
artigiano. Un sistema di imprese orientato all’innovazione ha un più rapido
adattamento ai cambiamenti del mercato e risulta più resiliente nelle fasi cicliche
recessive. L’attività di ricerca e di innovazione delle imprese, inoltre, determina un
aumento della qualità intrinseca dei prodotti del made in Italy, fenomeno caratterizzato da
un migliore design, una più alta qualità delle materie prime e l’introduzione di nuove
funzionalità.
Le piccole imprese attente all’ambiente nei percorsi innovativi.
Vi è una diffusa conciliazione tra innovazione e salvaguardia dell’ambiente. Il
37,9% delle piccole imprese che hanno innovato hanno intrapreso azioni a basso impatto
ambientale. Nel 33,8% delle piccole imprese l’implementazione di innovazioni si è
tradotta in effetti ambientali positivi in fase di produzione e nel 27,1% in benefici ottenuti
Confartigianato Imprese Sardegna
nella fase di consumo e utilizzazione dei beni e servizi. Gli interventi più frequenti hanno
riguardato il minor consumo di energia e la riduzione delle emissioni di CO2. A seguire
si collocano la sostituzione di materiali tradizionali con materiali meno inquinanti o
pericolosi, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, idrico, sonoro e del suolo,
riciclaggio dei materiali e dei rifiuti, riciclo dell’acqua e dei prodotti a fine vita. Più
limitato è l’impegno nella tutela della biodiversità.
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