7 arresti. C’è anche Filippo Monardo


VIBO VALENTIA Cinque persone finite in carcere, due ai domiciliari. Un nuovo troncone dell’inchiesta “Doppia Curva” della Procura di Milano si abbatte questa volta anche su Soriano, centro della provincia vibonese. Il blitz è stato eseguito questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Milano e della Guardia di Finanza su ordine del gip, Domenico Santoro, su richiesta del pm Marcello Viola. Tra le persone arrestate, infatti, c’è Filippo Monardo (cl. ’75), cugino della presidente del consiglio comunale di Soriano (non coinvolta nell’indagine) e compagna di Giuseppe Idà, il cui nome era emerso nell’inchiesta “Doppia Curva” mentre in più di un verbale, il collaboratore di giustizia Andrea Beretta lo indica come il “Cacciatore”. Filippo Monardo, inoltre, lo scorso febbraio si era già dimesso dalla carica di consigliere comunale di Sorianello.

L’inchiesta

Si tratta, dunque, di una nuova indagine della Procura di Milano che, in prima istanza, rappresenta l’approfondimento di vicende già emerse a seguito dell’operazione eseguita a fine settembre 2024 contro i capi ultrà di Inter e Milan, con reati contestati a vario titolo di usura, estorsione e false fatture

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In manette sono finiti, oltre a Monardo e su ordine del gip del Tribunale di Milano, anche Francesco Intagliata (cl. ’79), Giuseppe Orecchio (cl. ’88) di Soriano Calabro, Davide Scarfone (cl. ’86) di Palmi e Domenico Sità (cl. ’81) di Taurianova. Ai domiciliari, invece, sono finiti in due: Mauro Russo (cl. ’58) e Carmelo Montalto (cl. ’76).

Secondo l’accusa e come si legge nei capi di imputazione, ad Orecchio, Scarfone e Monardo in concorso tra loro e con Antonio Bellocco, morto lo scorso 4 settembre per mano dell’ex capo ultrà dell’Inter Andrea Beretta, vengono contestati i reati di usura aggravata dalla modalità mafiosa. In sostanza si sarebbero fatti promettere dal titolare dell’impresa BE.PI. SPORT – azienda che si occupa di programmazione e trasmissioni televisive – «interessi di carattere usurario». In particolare, un altro soggetto avrebbe corrisposto al titolare dell’azienda «393mila euro, pattuendo interessi pari al 365% annuo». Filippo Monardo e Giuseppe Orecchio, inoltre, avrebbero corrisposto allo stesso soggetto «la somma complessiva di 44.000 euro pattuendo interessi pari al 803% annuo». L’aggravante per Orecchio, Scarfone e Monardo è quella di «aver favorito l’associazione maliosa dei Bellocco».  
Tra gli indagati c’è poi Berto Bellocco. Secondo l’accusa, in concorso con Antonio (deceduto), Domenico Sità e altre persone non identificate, attraverso minacce avrebbero cercato di «costringere Andrea Beretta a cedere a esponenti della famiglia Bellocco l’attività commerciale all’insegna “cn69 curva nord”, non riuscendo nell’intento per il reciso rifiuto della vittima», annota il gip nel capo d’accusa. (g.curcio@corrierecal.it)

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