Parigi – Cinquanta startup italiane sono atterrate a Parigi. Al posto di un bouquet, hanno portato un “made in Italy” forse inaspettato ma tutt’altro che nostalgico, anzi, desideroso di futuro e con qualche buona idea per renderlo sostenibile. A ospitare questa opportunità di scambio di innovazione è stato StationF, incubatore/acceleratore transalpino, ad averla creata è Smau, storica fiera italiana dell’innovazione. Dal 2015, infatti, all’appuntamento autunnale milanese Smau affianca un tour internazionale di alcune tappe e, quest’anno, oltre alla ville lumière c’è stata Londra, a marzo, e ci sarà Stoccolma, a maggio.
Ad accompagnare il made in Italy della startup italiane in tour c’è il viceministro alla partita Valentino Valentini: dopo aver spiegato che “non va protetto ma va condiviso”, il politico lascia subito la parola alle startup perché si raccontino in una giornata no-stop di incontri con potenziali investitori e partner. “Questa tappa offre opportunità concrete, i francesi hanno voglia di lavorare con l’Italia” assicura Valentina Sorgato, ad di Smau, che sceglie di fare tappa qui con il suo tour da 4 anni perché “fa bene anche alle corporate e alle istituzioni che portiamo con noi: in totale siamo 150. L’ecosistema d’innovazione francese è particolarmente sviluppato e diffuso, non solo nei soliti settori”.
Tra le realtà di casa presenti arrivate a StationF per l’occasione non ci sono infatti solo banche, utilities o venture capital come Bnp Paribas, Edf e Engie New Ventures, ma anche aziende come Louis Vuitton e Valeo. E poi c’è L’Oréal, che già l’anno scorso aveva adocchiato una startup italiana da includere nel suo acceleratore di aziende beauty tech gestito assieme a Hec Paris Incubateur.
Viola: videochiamate di sicurezza
Tra i tanti sguardi che cercano nomi e loghi tra i cinquanta tavolini sparsi nella sala c’era anche quello Wired Italia che, come prima startup, sceglie di incontrare Viola.
L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza personale in strada. La fondatrice Laura De Dilectis ha infatti creato una piattaforma digitale per effettuare videochiamate in 4 lingue a dei volontari in grado di rassicurare e mandare soccorsi, dare consigli o anche solo offrire compagnia mentre si percorre un tragitto particolarmente buio. “Non è solo per donne, ma per chiunque ne senta il bisogno: è un problema che riguarda tutti – spiega De Dilectis – e non agiamo solo in caso di emergenze, anzi, vogliamo lavorare soprattutto sulla prevenzione”.
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