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L’artigianato si trasforma: meno imprese, ma più strutturateartigia


Un quadro in chiaroscuro. In occasione della Giornata del Made in Italy (in calendario oggi, 15 aprile) Confartigianato Imprese Belluno evidenzia i numeri dell’artigianato in provincia. Negli ultimi dieci anni le imprese artigiane in provincia sono diminuite del 16,7% rispetto al calo del 10,5% registrato in Veneto, ma rappresentano il 31,6% dell’intero tessuto imprenditoriale contro il 26% della media regionale. Parliamo di 4.355 imprese, per un totale di 11.198 addetti.

Le imprese artigiane sono principalmente attive nelle costruzioni (40,9%), nel manifatturiero, nei servizi alla persona e alle imprese. Scendendo nel dettaglio territoriale, a fronte di una sostanziale tenuta dell’Ampezzano, negli ultimi dieci anni il calo è stato più marcato nel Feltrino, (-18,1%), in Alpago (-19%), in Cadore (-22,6%) e Comelico  (23,4%). Nell’ultimo decennio a subire la contrazione più elevata del numero di imprese, (-24,3%) rispetto al 2014, è stato il manifatturiero.

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Le costruzioni invece hanno mostrato una relativa tenuta grazie ai bonus edilizi, con un calo del 17,4% in dieci anni, più contenuto ancora il calo nei servizi alla persona e alle imprese. Diversa la dinamica per quanto riguarda il numero di addetti. Negli ultimi cinque anni la contrazione in tal senso è stata più contenuta rispetto a quella delle imprese, con un cambiamento di modello di business che ha visto molti imprenditori artigiani diventare dipendenti di imprese più strutturate: nel manifatturiero la diminuzione degli addetti è stata del 12,6%, mentre nelle costruzioni si è osservato addirittura un aumento del 2%. 

Mettendo a confronto i dati degli addetti con l’andamento della popolazione emerge una relativa stabilità, sia totale che in età lavorativa. La spiegazione sta nel fatto che il tessuto imprenditoriale bellunese, pur con le sue difficoltà, è in grado di attrarre e mantenere i lavoratori, anche grazie alla qualità della vita.



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