TRASPORTI – Dal MIT ancora nessuna risposta concreta per l’autotrasporto: forti tensioni nella categoria. Brandellero: “Unatras valuta i prossimi passi”


“L’autotrasporto italiano vive una fase di grande incertezza e, con senso di responsabilità ma altrettanta fermezza, valuta azioni incisive per esprimere la propria insoddisfazione rispetto ai risultati ottenuti nel corso degli ultimi confronti con il governo, senza escludere il fermo dei servizi”. Lo anticipa Paolo Brandellero, presidente di Confartigianato Trasporti Verona, a commento della situazione venutasi a creare in seguito all’incontro tenutosi l’11 marzo, tra il Ministero dei Trasporti ed il coordinamento delle associazioni dell’autotrasporto, Unatras, durante il quale non sono arrivate soluzioni concrete alle problematiche già discusse col Viceministro Edoardo Rixi, così come attese dalla categoria e che peraltro erano state predisposte dagli uffici tecnici del Ministero.

“Per la provincia di Verona – continua Brandellero – le imprese iscritte all’Albo Autotrasportatori sono 1.924, delle quali 981 sono società nelle varie forme e 937 sono ditte individuali. A queste vanno aggiunte tutte le imprese che operano nella logistica e magazzinaggio. Si tratta di uno dei contesti imprenditoriali più colpiti dalla crisi. Ovviamente, il settore trasporto è strettamente legato all’andamento economico generale di un territorio, ma le criticità non riguardano solo questo aspetto. Ci sono le difficoltà a reperire autisti, i costi di gestione elevati, un sistema logistico che spesso presenta lacune organizzative”.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Nell’incontro tenutosi a Roma, secondo Confartigianato non sono arrivate risposte concrete alle problematiche già discusse. La riunione, che ha vissuto anche forti momenti di tensione a causa dell’eccessiva vaghezza delle risposte del Ministero, ha visto la partecipazione di tutti i vertici dell’Amministrazione, guidati dal Capo di Gabinetto Alfredo Storto che hanno illustrato lo stato di avanzamento dei lavori sui provvedimenti necessari richiesti fortemente dal mondo delle imprese.

“In una fase così delicata – afferma il presidente di Confartigianato Trasporti Verona – in cui le aziende sono in sofferenza e già annunciavano lo stato di agitazione della categoria, se non si mette mano ai problemi si rischia il blocco delle merci e la paralisi del sistema. Le questioni sul tavolo sono numerose e con impatti rilevanti per le nostre aziende”.

In sintesi, sui tempi di attesa al carico e scarico non sono state individuate modalità efficaci per rendere esigibili le norme in materia. La mancanza di certezze su questo aspetto continua a generare ritardi e inefficienze, con pesanti ripercussioni economiche sulle imprese e sulla sicurezza stradale. Servono, inoltre, interventi normativi più incisivi per penalizzare i committenti che non rispettano le scadenze, riducendo così i rischi per la stabilità finanziaria delle aziende di autotrasporto. Si attende ancora la legge delega sul Codice della Strada, ma nel frattempo è fondamentale garantire che le sanzioni per violazioni commesse nell’esercizio dell’attività vengano applicate solo sulla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) e introdurre semplificazioni compatibili con le norme europee per il conseguimento della stessa.

“Siamo ancora in attesa, inoltre, di una risposta in merito alla nostra proposta di una nuova politica dei programmi di formazione dei conducenti – aggiunge Brandellero –, con una radicale riforma e razionalizzazione dei programmi per il conseguimento delle patenti superiori e della necessaria carta di qualificazione (CQC). Una riforma che sia accompagnata anche da strumenti di sostegno economico, che superi l’attuale sistema che disincentiva i giovani ed anche i meno giovani dall’intraprendere questa professione, indispensabile per l’economia ad ogni livello.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Altro capitolo trattato è stato quello degli investimenti, sui quali il Mit ha evidenziato la difficoltà di recuperare i fondi per il settore.

“Il Ministero dei Trasporti ha chiesto di tenere aperto il tavolo di confronto permanentemente, prendendosi 10 giorni per poter fornire le risposte agli impegni assunti – conclude Brandellero –. Unatras, dal canto suo, non si è mai sottratta al confronto costruttivo per trovare soluzioni idonee per la tenuta e competitività di migliaia di imprese di autotrasporto italiane, ma ha espresso totale insoddisfazione per l’esito dell’incontro e annunciato di convocare il proprio Comitato Esecutivo per deliberare le prossime decisioni degli imprenditori del settore”.



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